PROSA di Cisco Claudio

uid_12039f61ca0.580.0

UNO STRANO INCONTRO

Mi successe quando ero ancora ragazzo. Mi trovavo sul treno che mi portava a Trento in visita da mia sorella. Per vincere la monotonia del viaggio, leggevo un libro di mie poesie quasi in atmosfera con quello scorrere sulle rotaie. Di colpo, senza chiedere permesso, entrò lei, 16 anni a prima vista, trascurata e con l’aria assente. I suoi lunghi capelli neri e sporchi, il trucco sfatto che le colava sul viso, i lineamenti straordinariamente delicati. Era bella quella ragazza, il ritratto d’un angelo col volto della sofferenza, il male nascosto in lei, non appariva in grado di deturpare quell’adolescenziale fascino innato che possedeva. Ma aveva la paura dentro quegli occhi ancora di bambina, come fosse vittima di qualcuno o qualcosa a cui non poteva o sapeva ribellarsi.

Mi prende di scatto il libro dalle mani, mi si siede accanto, lo sfoglia. La vedevo leggere attentamente:
“E’ bella questa poesia” mi dice di colpo “anzi bellissima, come la mia vita quando era tutto un bel sogno e molto di più”. In quell’istante, avrei voluto passarle la mano in mezzo ai capelli, accarezzarle il viso, stringerla forte a me per proteggerla, ma non dissi e feci nulla. Era assorta nella lettura di quei versi, non alzava minimamente lo sguardo, era bellissima, molto di più della poesia che leggeva. Arrivammo in fretta senza che me ne accorgessi ad una stazione, la ragazza si svegliò d’improvviso da quell’incantesimo e sempre col libro tenuto strettamente nella mano:
“Me lo regali, posso tenerlo con me?” mi chiese.
“E’ tuo, puoi prenderlo” fu l’unica cosa che seppi risponderle. La vidi sorridere per la prima volta, mi commossi, riuscii a stento a non piangere. Quel sorriso come un fiore germogliato inaspettatamente dalla terra arida, era spuntato per magia come un ruscelletto di gioia dal suo dolore. Mi disse infine: “Grazie” e se ne andò via di corsa. Dal finestrino, mentre il treno lentamente ripartiva, la vidi prendere del denaro da un tizio poco raccomandabile, poi sparì man mano che m’allontanavo sulle rotaie. Chi era quella ragazza? Il mio libro le è servito a qualcosa? Perchè il destino me l’ha fatta incontrare per un attimo? Tutte domande senza risposte. Da quel giorno e dopo quell’incontro, io non ho più avuto pace, per molto tempo ho pensato a lei, l’ho incitata nei miei pensieri ad avere cura di se’ stessa, ho pregato Dio notte e giorno per lei. Non so dove, non so come, non so quando ma sono sicuro che la rivedrò, sì, io la rivedrò.
Lei mi ha insegnato se non altro, a non consumarmi nella mia tristezza perchè al mondo c’è anche chi sta peggio di me, che forse, non sono poi così sfortunato.

uid_11d7a4f9114.250.0

——————————————————————————————————————

RACCONTO DI CLAUDIO CISCO
(tratto dal libro ANIMA SEPOLTA)

“ANIMA SEPOLTA”
Un’espressione poetica d’avanguardia, alternativa, dove fobie ossessive e fantasmi interiori, esternandosi, si tramutano con sepolcralità in energie negative lugubri e macabre, segni indelebili d’una morte interiore eternamente rassegnata nel misterioso mondo della follia e dell’inconscio. È la fine vitale d’un’anima sepolta. L’autore sente dentro di essere ormai un’ombra che ha paura perfino di rivedere la luce e come unico rimedio, non ha altra speranza che la morte.

 

uid_1216971f757.580.0
IO E LA MORTE

Note dell’Autore:
“Non vi fate sedurre, non esiste ritorno, non c’è nulla dopo, morrete come tutte le bestie divorati da vermi”.

E’ un paese morto. Strade malinconicamente deserte, aria pesante, spaventosamente tetra. Furtive ombre si sparpagliano e si riuniscono subito dopo, quasi per sentirsi meno sole. Silenzio assoluto interrotto soltanto da voli di pipistrelli, da rintocchi lugubri di campane. Porte chiuse, finestre sbarrate, occhi atterriti ed impotenti che, dagli usci delle case, spiano lei, signora e sovrana, padrona di tutti noi. Lungo mantello nero, teschio in faccia, bastone per reggersi, curva lei cammina zoppicando e lentamente, sola ed indisturbata. Nessun muro potrà fermare la sua falce. Ha in mano un taccuino verde speranza dove vi sono annotati i nomi e le ore di coloro i quali deve ancora chiamare ed uno nero morte con i nomi di chi ha già rapito con sè. Bambini, continuate il vostro girotondo e ridete di lei che vi sembra così buffa e troppo lontana. Ragazzi innamorati, stringetevi forte l’uno all’altra, tra sogni e amore, lei non si commuoverà e verrà a prendervi lo stesso.
Uomini e donne, accumulate glorie e tesori, lei non si farà comprare e alla sua venuta tutto dovrete lasciare. Vecchi, raccomandate le vostre anime a Dio, lei non avrà paura e sarà molto più vicina di quanto possiate pensare. Gente chiusa nelle vostre case, cos’è questo silenzio? Musica! e ridete forte, e scherzate forte, continuate il vostro ballo in maschera, recitate la commedia della vita, ma sul più bello tu sentirai bussare alla tua porta. Inutile ogni tentativo di fuga o di gridare aiuto, interromperai la danza, toglierai la maschera, abbandonerai la tua dama e le tue damigelle e andrai nostalgicamente deluso con lei, più non tornerai; un istante di silenzio in casa tua insufficiente anche per piangere e poi, immediatamente, lei rialzerà il sipario e riaccenderà le luci e la musica e la danza, imperterrite, ricominceranno senza più una maschera: la tua. Sì, lei porterà anche te in quel malinconico recinto di foglie morte ed alberi spogli e stecchiti
e il tuo corpo straccio, sdraiato si confonderà tra quelli che lì ci son già da tempo. Io, di colpo, evito le braccia di chi vuol fermarmi e scappo giù in strada da solo e le corro dietro: “Perchè?” le grido con disperazione, “perche devo morire?” che male ho fatto per non poter vivere per sempre? Dimmi che ho un’anima, un respiro che vivrà in eterno. Dimmi che il mio sangue non è il liquido d’un automa, che il mio cuore non è un motore, i miei nervi non sono fili sottili uniti tra di loro fatalmente,la mia mente non è un computer. Vedi io ti parlo, ti sento, sono felice, sono triste, ho paura, so scrivere una poesia. Ti prego signora sovrana, tu che sei l’unica che puoi, risparmiami, non farmi morire. Io amo un fiore, una coccinella, un bimbo, amo la vita”. Lei si ferma e mi guarda in faccia. E’ strano ma di colpo non ho più paura. E’ così naturale osservarla in volto, come se si trattasse di un incontro indispensabile, sembra quasi una figura viva, e pensare che la immaginavo diversa e cattiva. Lei mi risponde: “Va’ via ragazzo, tua madre t’aspetta a casa, e ricorda sempre, tu potrai anche essere come me per un solo istante morendo, ma io non potrò mai essere come te quando risusciterai in eterno. Poi mi volta le spalle e girando l’angolo scompare. Io rimango confuso, triste e felice nello stesso istante e piangendo divertito, correndo, torno a casa.

uid_1227895a27e.580.0

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

OCH080

PROSTITUTA SCONOSCIUTA

Ti vedo tutte le sere al solito posto sopra gli sterili binari d’un tram. Se hai freddo strofini le mani per scaldarti, se non passano macchine continui a guardarti intorno. Gli stivali neri di cuoio sempre gli stessi, la borsetta a volte rossa altre nera, la minigonna, il solito trucco vistoso: questa sera però mi sembri più bella! sexy più che mai. Chissà se sei sola nella vita
o se qualcuno ti ama! Chissà perchè lo fai! Forse avrai un romanzo dentro da raccontare, testimonianza di un’esistenza non bella come avrebbe dovuto essere. Vorrei poterti aiutare, amarti, stare un pò con te! per la prima volta ti vedo con occhi diversi, non mi interessa affatto il sesso. Non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi a te, mi blocco ogni volta che provo, mi sembri quasi irraggiungibile ma poi per dirti cosa? In fondo ho paura di fare tutto. Ti scongiuro, fuggi con me prostituta sconosciuta! Ricominciamo insieme una nuova vita, non consumarti più così! ti stai buttando via da sola! continui a farti del male
. Ti desiderano tutti ma quando torni a casa, non ti rimane niente. Ma ora basta: devi cambiare la tua vita, è tempo di riscossa.

Non riesco nemmeno a terminare questi pensieri che ti vedo salire già su una macchina sportiva. Addio mia prostituta sconosciuta! sicuramente domani verrò ancora a vederti e a tenerti compagnia in segreto e a distanza, forse mi sono innamorato di te o forse abbiamo qualcosa in comune che ci unisce: siamo entrambi soli, che il Signore ci aiuti.sexy013

prostituta_sconosciuta

————————————————————————————————————-

————————————————————————————————————-

IL VUOTO DI UN PAGLIACCIO

uid_11da88aa005.580.0

 


Ti aspettiamo e ora che entri in scena, indossa la tua maschera, con quel grosso sorriso stampato sul viso ed il trucco che ormai fa parte di te. Nella voce e nei gesti, un po’ mimo e un po’ attore, sai far tacere il tuo cuore, t’illudi di tornare bambino, dimentichi in quegl’istanti la tua tristezza. Cadi, rialzati, ubriacati, balla, grida, scherza e noi saremo lì, a guardarti, a ridere, ad applaudirti: sei un attore e come tale devi essere trattato. Nessuno di noi in platea si domanderà chi sei, proprio nessuno si preoccuperà delle tue sofferenze, per noi sei solo un pagliaccio, una maschera e nulla più! Ci interessi per come appari, non per quello che sei. Quando le luci del palco si spegneranno, tu ti troverai solo con te stesso, come sempre del resto. E l’immagine tua vera riflessa, non potrà più far ridere. Non sarai in grado di mentire, e quel grosso sorriso si trasformerà in lacrima, una lacrima amara che scenderà sul tuo viso fino a scioglierne il trucco. Ti auguro, caro pagliaccio, che la tua vita sia come la scena, felice e divertente, e che tolta quella maschera, non ci sia più il vuoto.

uid_11da8883002.580.0 (1)

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-
MARIONETTE

marionetta

Cantavo il mio romantico sogno nella notte davanti al palcoscenico buio di un teatro dove piccole marionette allibite mi guardavano. Tutto intorno il vuoto più assoluto, non percepivo umana presenza all’infuori di quei ridicoli pupazzi colorati: “Solo noi possiamo comprenderti, sappiamo ascoltarti, abbandona gli umani e salta qui sul palco da noi” mi dissero in coro. Così feci e diventai burattino tra i burattini, rinunciai alla solitudine d’essere uomo, scelsi i colori, il teatro, le marionette, diventai uno di loro. Su quel palcoscenico recuperai la mia vera dimensione, mi ritrovai folle e disperato ma libero e felice.

 

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

I BURATTINI UMANI   Racconto di Claudio Cisco
(tratto dal libro APOCALISSE MENTALE)

burattini

 “Apocalisse mentale”

Monologo in prosa surrealista, cerebrale e filosofica. L’autore medita sul senso della propria esistenza e sul destino universale di tutti gli esseri viventi. Si rivolge alla natura affinché possa svelargli il mistero che circonda tutte le cose ma l’interrogazione risulterà dolorosamente vana, non rivelerà nessuna verità e porterà la sua mente sino al delirio. La natura continuerà ad apparirgli bella e spietata, fino al punto di trasformare in poesia e vita, proprio come la bellezza d’un tramonto, persino il doloroso momento d’un addio o della morte stessa. La vita vana e fugace, è allettante e ingannevole come il canto delle sirene, l’autore ne è consapevole ma, proprio per questo, sente di amarla ancora di più e di non potersi più staccare da essa.

Seguendo la strada della follia, si lascerà annientare in tutto il suo essere e in questa sua apocalisse, troverà conforto in un poetico abbandono.

  
Sono vivo o sono morto da secoli? Sono libero o qualcuno mi guida? La via che seguo l’ho scelta io o è stata già scritta? Questa mia storia buffa morirà con me o si perderà nell’enciclopedia del tempo? Mi hai acceso la corrente ed il mio sangue ha cominciato a scorrere. Mi hai caricato l’orologio e la mia pressione segna 80, 90,100. Mi hai dato la corda ed il pupazzo si sta muovendo ma la chiave che mi dice chi sono perché non me l’hai data mai? Ti faccio ridere lo so ma io non so chi sono. Allo specchio vedo la mia maschera. Mi guardo intorno ed ecco tanti burattini come me: chi è bello, chi è corto, chi ha gli occhi verdi, chi sta morendo e chi sta per nascere ma tutti con lo stesso sconosciuto destino. Mio Dio, quanto sono stupidi i burattini umani! hanno un’anima ma non lo sanno. Sono monotoni, tutti cronometrati: 99 centesimi di secondo ad un secondo e corrono in ufficio. Si sposano per avere figli che a loro volta faranno altri figli: che noia! che sciocchi mortali! che guadagno hanno a non lasciar estinguere la razza umana? Tutti si chiedono di capire ma nessuno di loro ha mai capito un bel niente. Tutti pronti ad insegnare ma insegnare cosa se neanche loro non sanno nulla? Ognuno dice la sua, ognuno crede che abbia ragione lui. E’ un teatro folle e buffo pieno di burattini colorati, un enorme carrozzone di maschere e coriandoli e anch’io, senza sapere come, mi ritrovo in mezzo senza averlo minimamente voluto. Se guardi attentamente fra tutti questi pupazzi che si muovono puoi vedere anche me: Vedi sono quello laggiù vestito d’Arlecchino con i capelli lunghi e che sta sempre da solo, anch’io come gli altri sto recitando la commedia della vita nel carnevale dell’incomprensibile esistenza umana. Ti prego riconoscimi se puoi, distinguimi da tutti questi burattini, dai un senso alla mia vita perché io non mi sento uno di loro, perché io non sono fatto di bottoni e tasti e non voglio fili che mi muovono. Vedi io piango e rido, so dare amore, sento di essere immortale e originale. Sin da piccolo mi hanno programmato come un computer contro la mia volontà. Mi hanno costretto a recitare in un palcoscenico che io ho sempre odiato e che non mi appartiene. Mi hanno fischiato e applaudito mentre in realtà io piangevo perduto tra tutti questi burattini in cerca d’allegria che compravano e vendevano questa pelle mia. Mi hanno dato un nome che non è quello mio. Mi hanno voluto per come io non sono: io angelo travestito da manichino. Ti prego portami via e salvami, dimmi chi sono, io non mi conosco. Per questo ora dico basta! non voglio più obbedire a regole e dogmi o a una falsa morale come gli altri burattini. Preferisco sentirmi libero all’inferno che schiavo in paradiso, padrone di niente, servo di nessuno. Meglio essere un uomo vero, solo ed incompreso che uno dei tanti burattini umani.

maschera19

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

Fantasmi nella notte

uid_11e14e078ea.580.0 (1)

Ascolta…. ragazza sperduta in quest’infinito.

E’ notte, ogni cosa intorno è spenta e tace.

Nel silenzio, dolcissimo, altre sensazioni di un mondo totalmente sconosciuto ma intrinseco con i nostri giovani spiriti, vivono con suoni e colori in dimensioni parallele e niente è ciò che sembra. Attimo fugace, come un fiore che sbocciando muore, in questa notte t’amo per non amarti più.

Noi due siamo come fantasmi nella notte, anime vaganti in cerca d’amore, muovendoci insieme, in trasparenza, candidamente invisibili, ci avviciniamo piano per non aver paura nell’oscurità.

Noi due fantasmi nella notte, solitari astri dispersi nel grande firmamento lassù, senza tempo e senza storia, rapiti dall’oblio, misteriosamente avvolti dalle tenebre, angeli di questa giovinezza. Magicamente lontani dal flusso impetuoso della multanime esistenza, noi due non avvertiamo più il battito sconfinato dell’infinito come orrenda solitudine e mistero interminabile. La realtà ci appare come un susseguirsi di fantasmi vuoti e meccanici ed ogni residuo di tristezza si smarrisce del tutto o vibra remoto in un placamento soave.

Ragazza sconosciuta! sei bella tra le ombre, sei più bianca della luna, il tuo viso brilla come una candela..

Lascia questa mia mano che hai stretto così fugacemente questa notte.

Alle prime luci dell’alba le nostre strade si divideranno per non ritrovarsi mai più.

Abbiamo acceso un fuoco in noi che il vento della vita che fugge spegnerà presto.

Non dimenticarmi ovunque sarai, io non ti dimenticherò ovunque sarò anche se resteremo per sempre fantasmi nella notte.

uid_11e14dee625.580.0

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

STORIA D’UN VECCHIO EREMITA

uid_11f36a66054.580.0

Vivo quassù tra le montagne, rifugiandomi nel mio nido silenzioso, in un lungo e solitario esilio. Ho abbandonato il mondo con il suo grigiore per osservare felice i colori dell’arcobaleno ed ogni volta scoppio a piangere di gioia mentre la mia anima si purifica nella luce del sole.
Non ho incubi che mi svegliano di soprassalto, non vedo più quei mille volti della gente pronti a sommergermi, è lo sguardo magico della natura che m’incanta e mi protegge nel buio come una madre schiude le ali sul suo piccolo, sento la rugiada gocciolare sulla mia barba.
La scala dei miei giorni, di gradino in gradino, sta salendo sin lassù, per questo veglio paziente ogni alba che nasce, così giorno dopo giorno m’avvicino al cielo e non ho paura di volare via nell’ora del tramonto, so che rinascerò in primavera per non essere mai più solo.
La morte mi aprirà le porte alla vita eterna e gli occhi della natura, che sono stati la luce della mia terrena esistenza, diverranno gli occhi di Dio lassù. Attendo la pace della sera per addormentarmi in un lungo sonno, stelle d’argento e cori di uccelli, porteranno lontano oltre le montagne l’eco della mia solitudine ed i miei sogni fragili saranno foglie verdi d’un albero solitario che la collera del vento non potrà mai spazzare.
Un freddo e misterioso inverno, busserai alla mia porta frustata solo dal vento, e addentrandoti nel mio nido, troverai quel panno che mi asciugava il sudore, il bastone che aggrappava la mia fatica, una candela che non si consuma. E quando sarai al sicuro, rivivrai i ricordi di quello che sono stato, ammirerai la statua di quello che sono adesso.
In un angolo buio, impolverato da tele, scoprirai il mio diario segreto, frammenti d’una vita mai vissuta, povera fuori, ricca dentro: Non bruciarlo ma fanne tesoro. E’ la memoria che infrange i secoli e vince il silenzio dell’universo, il buio della morte.

uid_11f36a2ef9b.580.0

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

QUELLA STRANA RAGAZZA

bimbo-236x300

Magia di una notte di luna piena. Non riuscivo a dormire. Le tende bianche svolazzavano leggere e una chiara luce illuminava la stanza. Il respiro del mare arrivava alle mie orecchie, il richiamo era troppo grande per resistere. Una figura dai lunghi capelli biondi, innamorata del suo mare, veniva verso di me. il suo sorriso era dolce, i suoi occhi tristi, quella strana ragazza confidava al mare sogni e segreti, sicura che mai nessuno li avrebbe rubati. Disperato io la chiamavo in quella notte di luna piena, avevo bisogno che qualcuno mi ascoltasse, sognasse per me. E lei era già là a piedi scalzi sulla sabbia umida e fresca, si lasciava accarezzare dalle onde. I suoi occhi erano quelli del mare, guardavano la luna e il suo chiarore, inseguivano i suoi desideri, rincorrevano i suoi sogni. La luna era alta nel cielo, la sua luce argentea illuminava il mare. Gli occhi di quella strana ragazza seguivano il ritmo delle onde, la vedevo correre, ritornare a vivere.

30706456_10214201543544990_1288349823786628140_n

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

LA LEGGENDA DI CAMILLA

999373_10151737347714643_736906679_n

Chi di realtà si nutre, defunta ombra del nulla eterno è, chi ai sogni crede, la collera del tempo affamato vincerà nei secoli.

Fra i castelli fatati dei miei sogni Illa io ti sto inseguendo, è la tua leggenda.

Gelosi folletti la raccontano in sogno.  

Un notte di duemila anni or sono, Camilla, una leggiadra ed esile ancella, scrisse nel suo cuore: “L’amor non vien da me, la fede stanca illusione, la mia tenera età fior che appassisce, ai sogni affido il mio avaro destino”.

Disperata ma senza lacrime, corse verso quel dirupo che dominava quella valle incantata da filtri magici, popolata da gnomi, e da lassù, altissima, si gettò, gridando al vento prima di schiantarsi al suolo: “Io vivo e vivrò per sempre“.

Sopra quella valle, il tempo arrestò la sua corsa affannata, e, come per incanto, tutto restò immutato.

Ed ancor oggi, duemila anni dopo, il viandante solitario, che ignaro non conosce la storia di lei ed attraversa quell’angusta e remota valle, senza veder nè capir nulla, ode nel leggero mormorio del vento, la voce del fantasma di lei che ripete ancora: “Io vivo e vivrò per sempre”.

Sì, nella mia fantasia, tu Illa sei viva e vivrai per sempre con me.

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————–

 

APRITI CON ME

uid_12169724851.580.0

Non puoi fuggire da te stessa, non devi nasconderti anche da me. Ormai io ti conosco sai, è come se leggessi dentro i tuoi pensieri. Nei tuoi occhi da troppo tempo spenti ma bellissimi e di straordinario colore, vedo riflessa chiaramente come per magia la tua anima. Il tuo sguardo avvilente, etereo, quasi lunare smaschera questo tuo essere creatura persa, come chi è presente solamente col corpo ed è lontana mille anni luce con la mente Ma io provo ad immaginare il fascino di quel tuo viso che sarebbe capace di ipnotizzare chiunque se solo potesse ritrovare la bellezza e la spensieratezza del suo sorriso. Ti prego: apriti con me! Non chiuderti tenendoti tutto dentro, forse non trovi le parole, non sai da dove cominciare. Parlami del malessere che ti opprime e dal quale credi di non poterti liberare. Ci sono segreti, esistono paure in te, lo sento. La tua vita è un mare in tempesta ed il tuo futuro lo vedi annebbiato, hai già pianto parecchio fino a prosciugare ogni lacrima ma dall’amarezza e lo sconforto di questo tuo dolore, ne uscirai fuori e per sempre, se lo vorrai veramente. La mente mia ora precipita in fondo alla tua, e in simbiosi con i tuoi stessi tormenti scopre un’ombra, intravede una solitudine profondissima, si perde nel labirinto del tuo mistero lasciandosi del tutto rapire dalla angoscia che ti possiede. Come fari abbaglianti nel buio, i tuoi pensieri negativi sparano su me ma non mi uccidono, mi danno più forza. Ti scongiuro: apriti con me! Io ti ascolterò con attenzione e pazienza senza giudicarti affatto ma cercando di comprenderti, calandomi al tuo posto. Ora dimmi perchè ti consumi così, cosa c’è che mi nascondi, c’è un pericolo che incombe o un demone alle tue spalle. Dimmi tutto ciò che vuoi, qualsiasi cosa o confidenza, fammi partecipe di ogni tua sensazione, io sono pronto a seguirti con cura, ovunque ed a qualunque costo, finchè mi permetterai di farlo, amica mia! Non odiarti in questo modo ma rendi il bene per il male, prova finalmente ad amarti un pò, scaccia via dalla tua vita la tristezza, i fantasmi della notte, distruggi definitivamente la disperazione. Sento che un sogno, una speranza sopravvivono ancora sepolti dentro il tuo io, ti chiedono luce, entusiasmo, poesia, invocano tenerezza. Ti supplicano soltanto di non arrenderti al male ma di lottare, di non perdere la fiducia in te stessa, sanno che se vuoi ce la fai, puoi riscattarti aprendo gli occhi che tieni bendati. Insegui quel sogno e quella speranza, fallo con volontà e coraggio, credendoci fino in fondo, ti accorgerai che sono più vicini e raggiungibili di quanto tu possa pensare. Fai piovere amore su di te, apri la porta del cuore, quanto c’è di puro, di meraviglioso tu l’avrai. Coltiva e lascia germogliare quegli amori trascurati ed abbandonati in fondo al tuo cuore, sai bene che ci sono ancora, ti stupirai piangendo di gioia nell’osservarli fiorire nella tua giovane vita. Credimi, ti prego ascolta queste mie parole: apriti con me! Io sono qui con te per aiutarti. Non c’è sbaglio o colpa alla quale non si possa rimediare, non esiste sconfitta in grado di annullarti e non è mai troppo tardi per riemergere. Adesso sei solo caduta ma ti giuro e sono certo che presto ti rialzerai e rinascerai con più forza e più amore di prima. Credici, credici, credici!

uid_121697289bc.580.0 (1)

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————

 

PERDENDOMI NEL TRAMONTO

uid_11f46e37f3b_580_0

Un altro giorno sta passando uguale agli altri ed io sono da solo con i miei pensieri come sempre, dentro l’anima, sospesa tra i ricordi e l’infinito, una irrefrenabile voglia di fuggire via, di respirare forte l’anima.Con la mia auto corro sull’asfalto verso chissà dove, come per riscattare l’anima dal suo torpore, ma la strada sembra farsi sempre più triste. Il sole scende lentamente all’orizzonte, la sua luce, Filtrando attraverso le mie lacrime, mi mostra il suo colore su ogni cosa intorno avvolgendo il paesaggio d’una malinconica bellezza. Vedo la spiaggia deserta, cammino udendo il rumore del mare che s’infrange contro gli scogli, sento il calore della sabbia sotto i piedi nudi e mi scopro vivo, seguo la via illuminata che il tramonto sembra indicarmi. E in quella luce, come una visione, mi appare il tuo viso, così reale, così vicino: per quante notti l’ho sognato! Purtroppo i sogni vanno via col vento e si dissolvono, ma io, chissà perché, non l’ho mai dimenticato. Ora vedo scomparire, laggiù in fondo al mare, il sole, nasconde i suoi ultimi raggi quasi furtivamente, e la superficie dell’acqua, che nelle giornate serene luccicava come ricoperta da miriadi di specchi, assuma quel triste colore che segue al crepuscolo, delineando il profilo d’una natura morente. Anche il tramonto ormai, come tutte le mie cose più belle, è fuggito via. Ed io mi trovo ancora qui in riva al mare senza sapere il perché. Portami via dove sei tu, non lasciami solo! Distante dal mondo, senza ombra viva intorno e col tempo che vola, la mia anima s’è perduta volgendo anch’essa al tramonto.

PERDENDOMI_NEL_TRAMONTO1

uid_11fa40b427b.580.0

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

IO E GESU’ 

pq1zh9iaeb366597305a943

 

GESU’ IO TI AMO
Gesu’ io ti amo, ora posso, devo, voglio amarti; ogni giorno di più! io ti sento vicino, molto vicino fin quasi a sfiorarti, guardandoti dal basso verso l’alto inginocchiato ai tuoi piedi. Per troppo tempo non ti ho creduto e ho vissuto come se tu non esistessi, lontano da te senza mai leggere il vangelo, perso in strade buie senza sbocchi. Tutte le porte mi parevano chiuse, ero preda di ansia e tristezza immerso in una solitudine senza fine. Sopravvivevo ossessionato ed atterrito dall’idea d’invecchiare e morire, schiavo della lussuria e della pornografia non capendo che la carne è morte e lo spirito è vita, tu soffrendo hai crocifisso la carne, io ne ho fatto fonte di piacere, il male aveva inquinato persino i miei scritti: ero ridotto una larva umana! ora cerco persone avanti nella fede mentre prima bramavo esperienze sessuali. Oggi tutto è cambiato come per magia da quando finalmente aprendo il mio cuore io ti ho accettato con fede nella mia vita. Ogni cosa mi appare nuova e bellissima, vedo tutto ciò che c’è dentro e fuori di me con occhi totalmente diversi, sento nella coscienza serenità e giustizia. Hai riempito la mia anima d’una purezza fortissima come se in un momento avessi cancellato tutti i miei peccati perdonandomi, purificandomi come un bambino, ero caduto e mi hai rialzato. Sono rinato libero e felice. Ora amo te Gesù, gli altri e la vita ho smesso di chiudermi vigliaccamente nel guscio del mio egoismo ma sento forte il bisogno di aprirmi all’universo che mi circonda. Vorrei tanto fare del bene, aiutare e trasmettere al mio prossimo rendendo testimonianza ed evangelizzando questa gioia che provo dentro e che vorrei condividere con tutti. C’è una nuova luce che brilla nei miei occhi e l’ispirazione poetica è cresciuta diventando positiva e bellissima mentre prima scrivevo dolore e autodistruzione e rileggendo è come se non avessi scritto io. Ho compreso che senza di te c’è il vuoto e regna la paura, nulla ha senso o valore e si è vulnerabili e infinitamente deboli ma nella debolezza in umiltà si è forti. Piccoli grandi prodigi mi sorprendono giorno per giorno rinnovandomi continuamente e progressivamente. E’ una rivoluzione interiore, una metamorfosi d’amore. Tutte le porte si aprono da sole. Ed io non posso più tornare indietro ora che ho sperimentato l’importanza della tua presenza nella mia vita. Smascheri il diavolo, discerno il bene dal male. Da ora in poi griderò al mondo intero: gesù io ti amo con tutto il mio cuore più della mia stessa vita e ti adorerò per sempre. perchè con te vicino posso ogni cosa, non deludi mai niente potrà più abbattermi o farmi del male: chi è con te non è del mondo! e le cose di esso perdono consistenza: solo luce e amore tu hai riservato per me! tu battezzi, liberi, guarisci, salvi! dentro me hai iniziato un’opera meravigliosa che porterai a compimento, primi timidi germogli d’una miracolosa fioritura di santità. Leggendo la tua parola, nelle profondità del mio spirito, una capacità di penetrazione talmente forte vivifica. Esiste da sempre e per sempre in noi, in fondo alla nostra anima, qualcosa indefinibile ma estremamente preziosa e vitale capace di renderci immortali, invincibili, simili a dio, e che non può essere in nessun modo annullata o distrutta. Questo meraviglioso dono di immensa potenzialità che ci è stato regalato con amore è la nostra spiritualità. Immersi nel fango dell’errore e della disperazione o sprofondati nel mare dei nostri guai, essa ci trascinerà con se’ sconfiggendo la morte, risorgeremo dalle macerie ricostruendo noi stessi con una straordinaria forza di vita e d’amore sollevandoci fin lassù perchè noi siamo nati per vincere. Sentire gesu’ nel cuore! Oggi ho capito una cosa molto importante che soltanto chi sente veramente gesù nel cuore può comprendere: la vita è meravigliosa, è un dono bellissimo che ci è stato regalato con amore e per questo va vissuta con gioia ed entusiasmo fino in fondo. E se spesso accadono cose brutte e tristi, non è perchè siamo sfortunati o perchè il male regna sovrano, oppure perchè siamo stati abbandonati al nostro destino, c’è invece un qualcosa di bellissimo celato dietro quel male, come un meraviglioso e definitivo riscatto futuro che noi per adesso con gli occhi mortali e terreni non possiamo neanche concepire o immaginare. Per questo io ho fatto la scelta più importante della mia tormentata e solitaria esistenza: “ho messo la mia vita nelle mani di Gesù cristo” e per la prima volta in vita mia scrivo di Gesù e per Gesù. Quel mare in quei giorni ero triste, disperatamente solo, ateo, col cuore chiuso nel ghiaccio. Per fuggire dal mondo, lontano da tutto e da tutti, mi rifugiavo lì nel solito posto sulla spiaggia in riva a quel mare. Quante volte ho pianto! volevo capire, essere amato, tornare bambino, e parlavo al mare della mia solitudine. Più volte seduto sopra quella sabbia ho provato ad alzarmi di scatto per andare incontro al mare sempre dritto fino ad annegare. Desideravo affidare a quelle acque a me così care il mio corpo, e farla finita per sempre. Ma qualcosa invisibile e forte mi ha sempre fermato proprio sul punto di farlo, oggi che sento gesù nel cuore capisco che è stato lui a bloccarmi. Adesso la mia vita è completamente cambiata in positivo, torno spesso in quel posto ma non mi sento più solo. Gesù è con me, sento gioia, felicità, certezza, ho dentro una ricchezza immensa non spiegabile a parole. E’ una potenza d’amore, una luce infinita, e quel mare che prima mi parlava di morte o non mi rispondeva affatto, oggi comunica col linguaggio della pace. Pregherò, pregherò per chi mi ha creato e per te che mi sei sconosciuto, per chi nel deserto arso dal sole brama un sorso d’acqua e per chi nel freddo degli inverni batte i denti esposto alla neve. Pregherò per chi crede di cambiare qualcosa con una guerra, e allo stesso modo pregherò per chi suda nella valle della vita, mentre scuote con fatica le zolle della propria terra. Pregherò per chi cura le piaghe del corpo non vedendo le ferite della propria anima, pregherò anche quando da te sarò cacciato, non capito perché solo di parole sarò vestito e di fede consolato. Pregherò accettando il tuo passo nel mio confine condividendo senza spartire, imparando a servire prima di mangiare, porgendo rispetto perché anche tu come me, non rimanga da solo ma faccia parte di un tutto. Pregherò per chi è rinchiuso dentro o fuori le mura, che sia prigioniero d’ingiustizie o per le proprie colpe, per chi è un re e si sente povero e per chi è povero ma si sente un re. Pregherò per i tuoi azzardi, perché non di sola mano sarà il peccato ma conteranno anche gli sguardi, di chi umilia con occhi e gesti, pregherò per chi non crede e per chi da poco ha imparato a farlo. Pregherò senza giudicare perché ho peccato più di te io che non so neanche il tuo nome, pregherò senza limite alcuno e ancor più per chi ha offeso nella speranza che scopra il valore di un perdono. Pregherò chiunque tu sia, alla luce del sole o nel buio di questa notte, perché tu mi abbia al fianco qualunque sarà la nostra sorte. Quando nel buio della notte, perdutamente solo come un bambino prego, sento nascermi dentro una forza improvvisa calore ed energia mi esplodono nel corpo, ed è di nuovo luce nella mia anima, di nuovo luce dentro i miei occhi, gioia nel cuore, festa di sorrisi. Quando invincibile il male sembra sconfiggermi ed ombrosi pensieri mi spingono verso la morte, una potenza positiva forte come un fuoco scorre divampando nelle mie vene, ed è di nuovo luce nella mia anima, di nuovo luce dentro i miei occhi, pace nel cuore, libertà nella mente. Quando con brividi di freddo la paura mi assale ed io credo di non farcela più, una voce intima mi infonde coraggio, pronta ad aiutarmi mi tende la mano, ed è di nuovo luce nella mia anima di nuovo luce dentro i miei occhi amore nel cuore equilibrio nella mente. Quando terrorizzato d’invecchiare e di morire, solo senza compagna e senza amore, sono schiavo del terribile pensiero che la mia vita non abbia senso o valore, tu cancelli di colpo questa mia agonia la tua presenza rende preziosa la mia esistenza, ed è di nuovo luce nella mia anima, di nuovo luce dentro i miei occhi, serenità nel cuore, comunione con te attraverso la mente,. è di nuovo luce, luce e soltanto luce! e spariscono le tenebre, fuggono da me fantasmi e demoni, è sconfitto il serpente. Solo luce, luce, e per sempre luce. Ed io ora so che non smetterai mai di illuminarmi.

pacet3

yyjs

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

IO L’HO VISTA

images2

io_la_ho_vista

Io l’ho vista quand’ero ancora adolescente e mi sentivo solo, in un freddo pomeriggio d’inverno, nel silenzio, in quella grotta buia coperta di fronde. L’ho vista nella sua nudità d’angelo librarsi in volo con le sue ali dorate, mi ha parlato con la sua voce dolce e suadente. L’ho vista, l’ho giuro! anche se nessuno mi vuol credere, mi ha detto di non svelare il suo segreto che da allora è anche il mio. Nella notte delle stelle cadenti sono tornato nel punto dove mi è apparsa ma non ho veduto più nulla, silenzio assoluto anche del vento, ma una luce brillante si è accesa subito dopo che che sono andato via. Da allora la MADONNA non ha mai smesso di comunicare con me proteggendomi e guidandomi.

Madonna-psicologia-freud-jung21

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

 

 

 

LETTERA AD UN AMORE LONTANO

GN4_DAT_3413014.jpg-

 

 

Messina 16-12-1989

 

È quasi Natale ormai ma non è più festa per me, ogni giorno è uguale all’altro. Io lo so che in paradiso non si può vivere per sempre, ma nei tuoi occhi l’infinito libera la mia mente, se potessi io ti raggiungerei dovunque.

Sei tu che mi fai sognare, ridere, impazzire .Sei tu che mi dai il coraggio di ricominciare. Con te ci sarà ancora tutto da scoprire ed io so già che la mia vita cambierà colore. Ma tutto ormai appartiene al passato e sembra non avere futuro. Oggi cammino da solo per le strade ricche di addobbi natalizi, straniero anche per me stesso con la sola compagnia di lacrime che sanno di sale, non so dove vado né se sto vivendo. Mi sono guardato riflesso allo specchio la barba lunga, i capelli arruffati io sono cambiato sai

ma si è abbruttito pure il tempo, non si vede più il sole. Quando l’aria si trasforma all’improvviso e la tramontana sale, è il mio cuore che mi chiede dove sei e proprio in quei momenti tristi, mi rendo conto che lunghe distanze ormai mi separano da te. Una sottile crescente malinconia allora mi prende sempre più e sembra che mi arrivi da lontano il calore della tua pelle, mi par di sentire il suono della tua voce, il ritmo regolare dei tuoi respiri sul mio petto. E mi lascio andare così alla dolce melodia di questi pensieri e dentro di me fra mille paure, conservo ancora il tuo fuoco.

Giuliana, io darei qualunque cosa per rivederti un solo istante, mi chiedo se è lo stesso anche per te.

 

Con amore, tuo Claudio

mercatini-di-natale-a-santa-maria-maggiore-piemonte-2017

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

VIAGGIO NELL’ANIMO DI UNO SCRITTORE: CLAUDIO CISCO

Claudio Cisco è nato a Messinasafe_image dove ha sempre vissuto. Malinconico e meditativo per natura, rivela sin da piccolo in trasparenza, una sensibilità profondissima ed una straordinaria vocazione per lo scrivere. Sospinto da un innato talento e da un’incessante ispirazione artistica che si alimentano progressivamente col trascorrere del tempo e con le esperienze di vita, segue parallelamente sia la strada della poesia, sia quella della narrativa, restando fedele ad un genere che richiama allo stile romantico e triste con notevoli slanci verso l’onirico e il misterioso, sempre attentissimo e portato verso introspezioni psicologiche.
uid_11d4d0d3e15.580.0
—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

uid_11e1f1ee3c0.580.0

Cerco in tutto l’universo un’amica sincera che come me sia sensibilissima, con l’animo d’artista e che si senta sola. Se esisti davvero ti prego di contattarmi

3313430522

0907386274

 

Claudio Cisco

24068203_10213081404862223_5166501108706420464_n01f255c90ca17e57e36d50f0965d859b5ecc923d1a53e_757awqa3qfsarardsgdfsdfdsrsare88246653_prv_02_FMU8swhDg-uv0cUJDQTJR45_wQRzLcmZ88246567_prv_04_Rx29qMkh1yECYZPkxXhmePxFBV_fI0z588246066_prv_04_HILtueSOGTbE-6mh8MIlpi-8EIGAJs7K88245452_prv_01_BBmC4i4JbaOjEAGDIyRbvHEs9xjR_mkb

PROSA di Cisco Claudioultima modifica: 2018-04-08T09:59:11+02:00da ciscoscrittore
Reposta per primo quest’articolo